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Per Aspera ad Veritatem N.17 maggio-agosto 2000
Numero speciale
dedicato all'Unità d'Italia
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P.S. ATIYAH
Law and modern society


Il libro, giunto alla sua seconda edizione, appartiene alla collana "OPUS", che raccoglie scritti su un ampio spettro di argomenti scientifici ed umanistici, destinati sia al lettore comune che agli studenti.
L'autore, P.S. Atiyah, si è dedicato all'insegnamento di materie legali, per oltre trenta anni, nelle Università di quattro continenti (tra cui USA e Australia), pubblicando numerosi scritti.
La seconda edizione dell'agile volume scaturisce dall'esigenza di rivisitare lo studio del 1983 alla luce dei significativi mutamenti medio tempore intervenuti nel sistema legale del Regno Unito e nelle sue istituzioni giuridiche.
Il risultato offerto ai lettori è una concisa, lucida e stimolante analisi di una serie di significative problematiche connesse alla produzione ed applicazione delle norme nell'ordinamento inglese.
Muovendo da una ricognizione dell'articolato sistema delle istituzioni che partecipano al processo di formazione ed applicazione delle leggi nella moderna Inghilterra, l'autore pone il focus sul ruolo centrale rivestito dalla Magistratura, cui è riconosciuto, sia pure limitatamente ai più alti livelli, il potere di creare le leggi, attesa la valenza obbligatoria dei precedenti giudiziali (la c.d. dottrina del precedente: case-law), riconosciuta dal Governo e dalle altre Istituzioni.
La singolarità di tale potere, discusso sul piano della legittimità, viene enfatizzata con riguardo alla circostanza che i giudici non sono rappresentativi della collettività, non essendo eletti da questa e v'è dunque il rischio che non interpretino il senso di giustizia come percepito dalla società, bensì sulla base di convinzioni meramente individuali.
Di particolare interesse, nei primi due capitoli, l'excursus sull'evoluzione storica dell'aspetto finalistico della legge, dalla tradizione liberale incentrata sull'individualismo - in cui assumeva una connotazione neutrale rispetto alle aspirazioni collettive e gli interessi diffusi - al suo definitivo declino, con il passaggio ad un concetto di legge destinata a recepire e dare seguito in modo pregnante anche ad istanze collettive.
Rilevante attenzione è poi riservata all'impatto che l'adesione all‘Unione Europea ha avuto sul sistema normativo inglese e sulla sovranità del Parlamento inglese, oggi subordinata all'ordine sovranazionale dell'Unione Europea.
Ne scaturisce un'analisi dettagliata degli effetti conseguenti all'ingresso nella Comunità europea - diversificandoli da quelli scaturenti dall'adesione ad un trattato internazionale che non impinge sulla sovranità del Parlamento - in termini di diretta incidenza degli atti normativi e di indirizzo emanati in tale sede nel sistema legislativo e giudiziario interno, senza cioè la necessità di ulteriori adempimenti interni atti a conferire efficacia a quegli atti.
La necessità di conformarsi al dettato UE ha riconfigurato il sistema di gerarchia delle fonti, collocando al vertice di esso i Trattati europei che, in virtù di ciò, si pongono come riferimenti costituzionali scritti sovraordinati agli atti di legislazione ordinaria, ai quali questi ultimi devono conformarsi, pena l'invalidità.
Non meno interessante la ricostruzione dell'evoluzione storica del concetto di "Stato di diritto", come interpretato dalla gente comune e dagli "addetti ai lavori".
Altre questioni trattate nel testo, sempre con chiarezza espositiva ed acume analitico riguardano la recente controversia sull'indipendenza della Magistratura ed i limiti che si frappongono alla piena attuazione di tale fondamentale principio costituzionale, gli altissimi costi delle azioni giudiziarie, quasi proibitivi per la gente di medio livello economico, nonché i numerosi errori che hanno contrassegnato la gestione della giustizia nell'ultima decade.